Frame

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Oggi si lavora da qui

Oggi si lavora da qui

Oggi si lavora nella biblioteca dell'Aia http://en.wikipedia.org/wiki/The_Hague_City_Hall, progettata da Richard Meier nel 1986 e di fronte sorge il Pathé Spuimarkt edificio progettato da Rem Koolhaas nel 1988. https://www.google.it/search?q=den+haag+library&espv=2&source=lnms&tbm=isch&sa=X&ei=lOmOU9C6HcOtO9GygJgM&ved=0CAcQ_AUoAg&biw=1366&bih=600 http://www.oma.eu/projects/2004/souterrain-tram-tunnel/ www.nicolapreti.com

Per riqualificare un edificio non sempre serve il "cappotto"

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Sono stato incaricato di riqualificare due condomini costruiti nel 2000.

Dopo quattordici anni hanno necessità di manutenzione. 

Quando si progetta non si pensa mai al ciclo di vita dell'edificio e alla sua manutenzione.

Come intervengo quando si crea una crepa?

Come faccio con gli impianti installati in facciata?

Se si vuole intervenire si devono rispettare due obiettivi:

-il costo che deve essere basso

-i materiali devono essere duraturi

Di solito si utilizza il cappotto in polistirolo, un sistema che costa poco e che in genere è duraturo.

Gli aspetti negativi sono che non è per nulla sostenibile perchè per produrlo serve molta energia e il riciclaggio una volta tolto è un mistero. 

E' in contrasto con tutti i protocolli energetici internazionali e noi continuiamo ad utilizzarlo.

Quando si esegue un intervento di questo tipo bisognerebbe programmare la manutenzione e il ciclo di vita dei materiali.

Un'alternativa potrebbe essere quella di utilizzare un rivestimento in legno che posato in modo adeguato si può togliere, fare la manutenzione e riposizionare.

Inoltre il materiale è sostenibile perchè riciclabile.

Qui sotto possibili riferimenti:

http://www.archello.com/en/project/la-closeraie-louviers#

http://www.edouardfrancois.com/en/all-projects/housing/details/article/145/la-closeraie/#.U4wXL5R_vyA

https://www.youtube.com/watch?v=NBXmAIp3fFA

http://www.parklex.com/it/home/home.asp

http://issuu.com/lignum

http://issuu.com/dingo/docs/brochure_facades_fr

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Lampade di design low cost

Lampade low cost ma chic: quali sono i modelli di design che vale la pena non farsi scappare?

Tutte le volte che pensiamo di rendere più unica, bella e particolare la nostra casa, capita sempre di imbattersi in oggetti e complementi di arredo deliziosi ma spesso molto costosi.

Per fortuna, il mondo del design ha anche un suo lato low cost, ideale per chi non ha modo di spendere troppo ma vorrebbe comunque rendere le stanze della propria dimora accoglienti con un tocco particolare.

Volete illuminare la vostra casa con un complemento davvero unico ma senza spendere cifre astronomiche?Immagine

 

Probabilmente, quando si parla di oggetti a basso costo tutti pensano alle creazioni di Ikea ma non è solo nel grande store che troverete le risposte giuste. 

In un progetto di riqualificazione interna ho usato una lampada molto carina e assolutamente essenziale la E27 di Muuto.

Qui potete vedere le foto dei lavori ultimati:

http://www.archilovers.com/p120578/progetto-di-riqualificazione-interna-di-un-immobile-in-centro-storico-a-verona

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DESTINAZIONE ROTTERDAM: Urban by nature

"Chi vuole risolvere i propri problemi ambientali, dovrebbe iniziare in città."
Dirk Sijmons, curatore IABR 2014 

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Il 29 maggio si apre la biennale di Rotterdam, http://iabr.nl/ a cui parteciperò con il gruppo del corso Intelligent School Design, team di lavoro di Bassano del Grappa.

La biennale di quest'anno si intitola "Urban by nature", urbani per natura, e racconta la relazione ibrida che si è formata tra i sistemi umani, le città e i sistemi naturali, gli ecosistemi.

Il filo conduttore che unisce le parti è costituito dai flussi: energia, acqua fresca, biomasse e cibo, rifiuti, sabbia e sedimenti, informazioni, trasporto di beni e persone.

La città quindi è raccontata come lo stato naturale in cui vive l'uomo, in considerazione del fatto che le previsioni demografiche dicono che nel 2050 circa 7 miliardi di persone saranno urbanizzate a fronte di una popolazione totale di 9 miliardi di persone. Un cambiamento epocale che ha portato all'identificazione di una nuova era geologica, l'Antropocene' (Paul Crutzen, 2000), l'era degli esseri umani.
I sistemi umani hanno modificato quelli naturali in modo irreversibile, tanto che non è possibile individuare un punto di ritorno, ormai i due sono interrelati in un sistema ibrido che ha le caratteristiche di un organismo vivente. La città infatti assorbe ed espelle materiali, si modifica e cresce secondo processi analoghi a quelli del metabolismo naturale.
 
Gli olandesi colgono l'occasione per presentare al mondo il proprio contributo all'implementazione di un modello per affrontare responsabilmente le sfide dell'Antropocene.  Da un lato la specializzazione sulla gestione dell'acqua, espresso in particolare dal gemellaggio con New York per la rigenerazione urbana nel post uragano Sandy. Dall'altro lato la capacità di investimento sulla creatività, rappresentato dall'alta capacità progettuale e strategica dei designer olandesi, di cui l'esito più recente è la formazione del gruppo degli architetti metabolici di Rotterdam.
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La biennale ha lo scopo di approfondire la dimensione progettuale del metabolismo urbano attraverso le seguenti fasi: analisi dei flussi, progetto delle infrastrutture per i diversi flussi e delle connessioni tra le varie infrastrutture, individuazione delle nuove morfologie per le infrastrutture della città metabolica.
I lavori presentati sono dimensionati secondo la scala intermedia tra la locale e la globale, cioè la scala della "città a tappeto", con riferimento alla metropoli chiamata ABC, cioè quella compresa tra Amsterdam, Bruxelles e Colonia.
 
La struttura della biennale assume la forma di un'organizzazione complessa: la testa è l'esposizione permanente alla Kunsthal di Rotterdam, organizzata in tre parti: città e natura, il metabolismo urbano, le strategie per il paesaggio urbano. Da qui si sviluppa un sistema articolato di eventi collaterali altamente interattivi: tre atelier di progettazione su tre casi urbani (Texel, Rotterdam e Brabantstad); le conferenze,  il fuori biennale a Rotterdam, la partecipazione a conferenze internazionali.
Il post è stato scritto da Linda Comerlati e la fonte è:

http://www.vodblogsite.org/indice-blog/555-urban-by-nature-travel-to-rotterdam-biennale.html

Maggiori info:

http://iabr.nl/

Cosa dice il curatore della Biennale: http://iabr.nl/nl/curator/curator2014

Benvenuti nell'Antropocene, l'epoca geologica dominata dall'uomo: http://vimeo.com/39048998

http://www.kunsthal.nl/

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Visioni dirompenti della conoscenza

Agenda operativa BKC (Bassano Knowledge City) di Nicola Preti e Giacomo Tomasini
Questo post prosegue quanto precedentemente scritto in “Affrontare felicemente le innovazioni” http://www.vodblogsite.org/indice-blog/549-affrontare-felicemente-le-innovazioni.html

isobare mappa creativita

"Ricombinare l’educazione della scuola all’interno della città: rigenerare l’ecosistema dell’apprendimento perché il futuro non è un punto fisso, ma va creato."
 
"Una esplosione di innovazioni sta trasformando il modo in cui pensiamo l’apprendimento e di come organizziamo il talento.
Le esperienze di apprendimento hanno disaggregato la scuola così come la conosciamo.
Le relazioni strettamente legate ai flussi di risorse che sono utilizzate per fornire istruzione e fornire lo sviluppo professionale si stanno dissolvendo.
Insegnamento e apprendimento si stanno sganciando dalle istituzioni educative tradizionali e sono ora disponibili attraverso un prezioso e vibrante ecosistema di apprendimento.
Attraverso le industrie e le istituzioni, l'esplosione digitale ha causato una ripartizione dei tradizionali modelli di relazione.
Si stanno creando possibilità inaspettate per coloro che sono disposti a sperimentare con la ricombinazione delle risorse, talento e tecnologia.
Le città che lottano per fare di più con meno, si stanno riorganizzando per trarne sistematicamente vantaggio dai contributi dei cittadini.
L’educazione ricombinante scoprirà diverse forme organizzative e formati di apprendimento che trovano molti modi per integrare il talento, i beni della comunità, e le risorse globali a sostegno di un apprendimento centrato sullo studente.
I nuovi modi di ricombinare quello che sembra disgregato avrà il potenziale per inaugurare un mondo di apprendimento che prevede la personalizzazione di ogni studente per tutta la vita.
Se non ci  impegniamo efficacemente a ricombinazione la formazione continua, rischiamo di creare delle diseguaglianze nel prossimo decennio, minando la capacità dell'ecosistema dell’apprendimento di adattarsi all'impatto delle innovazioni educative."
Rielaborazione da 'Recombination Education' (http://knowledgeworks.org/).
 
Per contestualizzare il tema di ricombinare la scuola e l'educazione all'interno della città siamo partiti dalla mappatura dei luoghi fisici della creatività e dell’apprendimento della città di Bassano del Grappa creando una sorta di “mappa metereologica del sapere”.
La mappa è importante perché permette di visualizzare che cosa accade nelle vicinanze dei luoghi dove si intende intervenire per generare modelli organizzativi di didattica e spazio.
Le “isobare del sapere” identificano dei “bordi”  cioè degli spazi di “frontiera” all’interno dei quali i “nodi del sapere” possono espandersi e generare sviluppo.
 
Un ulteriore assist progettuale l’abbiamo avuto dalla presentazione di  Pete Kercher di Design for All, il quale dice che la società sta invecchiando ovunque e che si deve spendere per lo sviluppo della materia grigia!
È inutile lo sviluppo urbano se non risponde al reale bisogno delle persone: “ Good design enables, bad design disables”.
Le strategie urbane devono elogiare la diversità umana sotto tutti gli aspetti: culturali, religiosi, fisici, ecc. questa è la vera ricchezza di un territorio.
Inoltre la progettazione strategica deve avere uno sguardo teso al futuro e considerare i trend di sviluppo della popolazione nei prossimi decenni.
La strategia progettuale per la scuola del futuro è la coesione: la scuola deve rendere accessibile a tutti i contenuti.
I rapporti attuali di dipendenza degli anziani sono già anacronistici sia in Europa e soprattutto in Italia. Infatti nel 2050 in Italia ogni 4 persone che lavorano 11 persone in pensione dipenderanno da loro.
Una soluzione potrebbe essere quella di abbassare gli attuali rapporti di dipendenza tra i giovani e gli anziani per permettere di vivere una vita (anche lavorativa) più lunga, più flessibile e più soddisfacente.  
 
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Per rispondere alla domanda su quale sarà il futuro dell'apprendimento nella propria organizzazione, comunità o città abbiamo utilizzato i cinque punti tratti da 'Recombination Education' (http://knowledgeworks.org/):
 
democratizzare le startup: strategie di investimento democratizzato e accesso libero alla conoscenza. Le competenze e le reti saranno alla base di una esplosione di innovazioni sociali dirompenti.
 
vivere con i dati: stiamo entrando nell'era dei Big Data e poiché il costo dei dispositivi digitali e delle tecnologie continua a diminuire, migliaia di miliardi di gigabyte di dati verranno generati dalle reti di sensori, dispositivi mobili e dalle interazioni online.
 
produzione de-istituzionalizzata: l’attività produttiva di ogni settore sarà sempre più indipendente dalle istituzioni e i contributi diventeranno più ad-hoc, dinamici e in rete.
 
reti dal valore personalizzabile: i modelli di business aperti faranno leva sulle reti complesse di attività e di relazioni per creare esperienze basate sul consumatore.
 
città condivisa: le next gen cities guideranno l'innovazione sociale, con infrastrutture urbane plasmate da modelli costruiti sul contributo dei legami umani.
  
 Nel prossimo articolo spiegheremo le cinque tematiche distruttive, le opportunità e le sfide che ogni città potrà cogliere basando l’innovazione sul sapere, accogliendo nuovi flussi culturali capaci di rinnovare il sistema produttivo.
 
Ci collegheremo all’ultimo articolo apparso sulla rivista 'Volume' sulla ricombinazione della scarsità delle risorse e l’aumento dei rifiuti e di come l’industria e i creativi possano creare nuovi distretti innovativi.
 
 
Fonti:
 
 

Make&Mold BIO Vase

http://vimeo.com/93129332

Make&Mold BIO Vase, Rutger de Regt & Marlies van Putten

The Make&Mold Project started as a low cost thermoplastic modelling process, in order to reclaim industrial materials and technique's used in conventional plastic molding industry. This self-developed process is patented and consist of various intelligent production processes, based on a single wall molding technique. Make&Mold BIO vase (ENG) Due to the low processing temperature of the biodegradable granules we found a way to use a balloon as a flexible mold. After filling the balloon with biodegradable thermoplastic granules we sculpt the mold into an object. When the mold is dipped in hot water the granules melt and bond. After cooling we remove the balloon and a unique object is finshed.

http://www.handmadeindustrials.com

#buckylab

#buckylab

 

 

buckylab

this blog is dedicated to the bucky lab from the TU Delft faculty of Architecture. Within the mastercourse we design, develop and at the end build architecture and building construction related prototypes. Its a "get your hands dirty" approach in which the students learn how to translate concepts from sketch into working prototypes. We try to live the spirit of buckminster fuller: what ever you can imagine, you can also build!

http://buckylab.blogspot.it/

#buckylab

#architecture

#netherlands

#TUDelft

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Come integrare le linee guida del Consiglio Nazionale degli Architetti per la riqualificazione delle scuole

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Così il Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori si è espresso per la riqualificazione delle scuole:

"Il nostro appello al Governo, affinchè l'iniziativa di rigenerazione delle scuole possa essere pienamente realizzata senza ripetere l'esperienza negativa di Expo, è che il concorso d'architettura  diventi tout court lo strumento per scegliere i progetti - ed a questo proposito siamo pronti a fornire al Governo le nostre piattaforme digitali che rendono il concorso rapido ed economico - ; che i progetti sotto una certa soglia d'importo dei lavori siano riservati agli architetti under 35 e che, per scegliere i progettisti, si sperimentino selezioni sul merito e non sui fatturati o  su il numero di dipendenti".

Fonte: http://www.awn.it/AWN/Engine/RAServePG.php/P/271351AWN0300/M/31901AWN0306

Per integrare e ampliare le linee guida proposte dal CNA riporto la conversazione con Dianora Bardi: "Una scuola per formare i futuri cittadini digitali" 

http://www.vodblogsite.org/indice-blog/551-una-scuola-per-formare-i-futuri-cittadini-digitali-conversazione-con-dianora-bardi.html

dalla quale emerge che il cambiamento deve partire dalla didattica e dallo spazio dell'aula.

Riferimento normativo: D.M. 11/04/2013

IntelligentSchoolDesign2014