Urban Ingenuity / inventiva urbana
Urban Ideas in Action
Rigid planning often creates inhuman cities, but only history decides what makes for a successful city.
EUROPE
The continent’s cities continue to struggle with the integration of the ancient and the modern.
http://www.ft.com/intl/ingenuity
http://im.ft-static.com/content/images/5c05ccda-6093-11e3-b360-00144feabdc0.pdf
#progressmakers
Horizon 2020. Finora abbiamo perso 2,6 miliardi, sarà la volta buona per invertire la tendenza?
#Horizon 2020 @forumPA
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Per ispirarsi con le idee: un appartamento differente
E’ un inganno pensare che gli architetti ci fanno credere versatili abitazioni che possono mutare da ufficio a soggiorno solamente con una disposizione diversa.
Con gli affitti costosi delle postazioni di lavoro, le persone scelgono di lavorare da casa e allora perchè non creare un intelligente spazio dove il tavolo da lavoro può diventare utile per la cena e il divano contemporaneamente idoneo per i meeting d’affari che per vedere un film?
I nostri appartamenti sono abbondanti di scaffali, ma adattando l’illuminazione e i mobili, ad esempio in ingresso potremo dare il benvenuto ad amici o clienti.
I progettisti dovrebbero prendere spunto dagli interni degli yachts dove compatte cucine di bordo hanno rivestimenti piegevoli per nascondere elettrodomestici compatti.
Architetti iniziate a darvi da fare, un insaziabile mercato vi aspetta.
Se avete commenti scrivete a: arch.nicolapreti@gmail.com
Nelle foto: casa ad Amsterdam
#amsterdam #design #architecture #nicola preti
this blog is dedicated to the bucky lab from the TU Delft faculty of Architecture.
Within the mastercourse we design, develop and at the end build architecture and building construction related prototypes. Its a “get your hands dirty” approach in which the students learn how to translate concepts from sketch into working prototypes.
We try to live the spirit of buckminster fuller: what ever you can imagine, you can also build!
#buckylab
#tudelft
#blog
L’affascinante regno della spontaneità delle persone
Prendendo spunto dall’editoriale di dicembre di Monocle di Tyler Brùlè, penso che le città non possono migliorare solo con la programmazione, il reale cambiamento nel 2014 sarà fatto dalle persone e dalle politiche locali.
Probabilmente nel corso dell’ultimo anno, tutti abbiamo partecipato ad almeno una conferenza/summit/expo dove la città è stata presentata come uno degli attori principali, senza considerare il campo professionale o il pensiero politico dei singoli cittadini, dando loro un ruolo troppo generico nell’evoluzione delle città.
Tutti questi eventi cercano di spiegare come progammare una città vivibile e felice, con l’idea fuorviante che un soggetto possa progettare da solo la città.
Visto il problema degli abitanti di raggiungere in tempi brevi (meno di due ore) i principali servizi (scuole, attività commerciali, officine), sia nei centri storici delle città europee, sia nelle capitali asiatiche in espansione, molte conferenze “abbagliano” i partecipanti proponendo la risoluzione del problema con la magia del digitale.
Ovviamente tutti vorremmo vivere in una città più intelligente, ma pochi di noi creadono che una nuova app per la mobilità o un appartamento intelligente possano risolvere la situazione.
Per quanto tempo abbiamo sentito storie sulla “casa smart” in cui tu puoi stare senza il tuo cellulare e telefonare con il frigorifero o rispondere con il forno? Tre anni, dieci anni, trent’anni?
Io ancora non conosco nessuno che viva in una smart home e nemmeno penso di conoscere qualcuno che lo desideri.
I residenti delle piccole o grandi città non sentono il bisogno di una programmazione rigida che non lasci nulla al caso. Di sicuro le persone vogliono tram in orario, parchi puliti, una raccolta dei rifiuti efficace e ospedali efficienti; ma non che ogni cosa sia pianificata con così tanta precisione da non lasciare spazio all’affascinante regno della spontaneità che ha il potere di rendere vive le persone, libere di esprimere la loro vitalità, migliorando i quartieri.
Le città migliori si costruiscono quando ci sono residenti ambiziosi e ben informati che lavorano con passione e amministratori cosmopoliti.
I buoni urban planner (panificatori urbani) conoscono il funzionamento di Melbourne e le best practice di Helsinki e Bergen, sanno a chi rivolgersi per consulenze a livello internazionale se devono intervenire nella loro città, per aumentare il numero di commercianti lungo una via, ripensare gli edifici industriali abbandonati, …
Auspico che gli organizzatori delle conferenze sulla città nel 2014 prendano in considerazione le persone e le politiche che possono portare un cambiamento reale, piuttosto che pensare a qualche programma contro lo sprawl, l’intolleranza di alcuni quantieri, …
Spero che il 2014 sia l’anno della grande “correzione”, non solo per le città, ma anche per il settore pubblico e privato. Per troppo tempo abbiamo fatto una dieta a base di “new”, “digit”, “smart”, “co”, troppo spesso abbiamo visto i risultati, i costi e i fallimenti che derivano dall’avventurarsi ciecamente in nuovi territori solo grazie alle promesse della tecnologia.
Se avete commenti scrivete a: arch.nicolapreti@gmail.com
#smartcities #nicolapreti #monocle #tyler brùlè
What is your contribution to a sustainable world?
Qual è il tuo contributo per un mondo sostenibile?
#TuDelft
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Fare cultura da casa, tramite la musica!
Il dj Bertallot tramite il crowdfounding (la colletta fatta sul web) è riuscito a finanziarsi il suo progetto innovativo fatto di interazioni fra la rete, la radio, le nuove tecnologie e, naturalmente, gli ascoltatori.
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underground garage turned architecture office by carlo bagliani
photo by anna positano
changing the face of a residential neighborhood in genova, italy, carlo bagliani has redesigned an underground car garage as an architectural office. bagliani — in collaboration with stefano mattioni and pamela cassisa — have completely reimagined the original structure designed by sp10 studio, as an inhabitable workspace, with sleek industrial materials and dark chromatic influences turning the existing framework into a subterranean business dwelling.
from the outside, a long glass panel allows a peek into the interior, surfaced with black-colored walls and ceiling and rubber canvasing the floor. a metallic wall divides the space in two, with one side doubling as a kitchenette. a hollowed out void in the façade stores appliances, while the surrounding space grants an area for workers to congregate and communicate. bespoke furnishings designed by antonio norero of sp10 outfit the building: each desk holds two lamps, angling in opposite directions, creating varying effects of light and shadow on the ceiling, walls, and surfaces. in an endeavor to maintain large, clean expanses throughout, all electrical systems are concentrated to a single wall under the window, allowing for a clutter free, wireless workspace.
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lightly solar powered clothespins illuminate city streets
designers idan noyberg and gal bulka have designed the ‘lightly’ clothespin, a sustainable twist on an everyday item that lights up the cityscape in a sea of vibrant colors. by simply securing the cloth pegs to hanging garments on the street, an internal system autonomously shines at night. each clasp has a small solar panel attached to the top of its clip, which collects sunlight throughout the day. by dusk, a sensor supplies a tiny battery pack with the cue to turn on, automatically illuminating the LEDs in color. the intelligent twist on an ordinary household chore adds a visual contribution to the streetscape while maintaining an environmentally friendly design.
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Capita all’estero che quando vuoi fare qualcosa di creativo, non devi andare nello studio del politico di turno del comune per elemosinare dieci minuti del suo “prezioso” tempo per parlargli delle tue idee e lui annoiato non ti ascolta.
…
In Olanda esistono i brand city manager che sono i responsabili del “marchio” e dell’immagine della città.
Capita che queste persone vengono negli studi di architettura per ascoltare e programmare le strategie urbane, in quanto qui gli architetti sono visti come i “gestori della cultura”, cioè delle figure che possono portare bellezza e sviluppo nei centri urbani e cambiare l’aspetto della città.
Oggi ho fatto un incontro che dal punto di vista umano ti fa capire perchè certi studi di architettura o certe città fanno progetti cosi importanti, complessi e innovativi in giro per il mondo.
ll motivo è uno solo: la semplicità e la passione che li caratterizza.
Nella foto: Robert Nesselaar, brand director della città di Rotterdam, Isabel Pagel, business development di MVRDV e Wouter Moorlag, business development di MVRDV.
Nella foto in basso: il New Market Hall di Rotterdam di MVRDV
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tedx:
What sand really looks like—grains of sand, magnified
Photographer Gary Greenberg uses a 3D microscope to open our eyes to the microworld — a place where tiny sand grains look like colorful pieces of candy.
In Gary’s talk at TEDxMaui, he explains what we don’t see when we stick our toes in the sea:
"Each sand grain is about a tenth of a millimeter in size. When you look closer, it’s really quite amazing. You have microshells there; coral; fragments of other shells; olivine; bits of volcano; tube worms — an amazing array of incredible things exist in sand.
When we’re walking along a beach, we’re actually walking along millions of years of biological and geological history. We don’t realize it, but it’s actually a record of that entire ecology. If you look at different sands from different places — every single beach, every single place where you look at sand — they’re different.”
Photos courtesy of Gary Greenberg. See more of Gary’s photography documenting the “microworld” at his website.