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lightly solar powered clothespins illuminate city streets

designers idan noyberg and gal bulka have designed the ‘lightly’ clothespin, a sustainable twist on an everyday item that lights up the cityscape in a sea of vibrant colors. by simply securing the cloth pegs to hanging garments on the street, an internal system autonomously shines at night. each clasp has a small solar panel attached to the top of its clip, which collects sunlight throughout the day. by dusk, a sensor supplies a tiny battery pack with the cue to turn on, automatically illuminating the LEDs in color. the intelligent twist on an ordinary household chore adds a visual contribution to the streetscape while maintaining an environmentally friendly design.

http://www.designboom.com/design/lightly-illuminates-city-streets-with-solar-powered-clothespins-12-04-2013/?utm_campaign=daily&utm_medium=e-mail&utm_source=subscribers

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Capita all’estero che quando vuoi fare qualcosa di creativo, non devi andare nello studio del politico di turno del comune per elemosinare dieci minuti del suo “prezioso” tempo per parlargli delle tue idee e lui annoiato non ti ascolta.

In Olanda esistono i brand city manager che sono i responsabili del “marchio” e dell’immagine della città. 

Capita che queste persone vengono negli studi di architettura per ascoltare e programmare le strategie urbane, in quanto qui gli architetti sono visti come i “gestori della cultura”, cioè delle figure che possono portare bellezza e sviluppo nei centri urbani e cambiare l’aspetto della città.

Oggi ho fatto un incontro che dal punto di vista umano ti fa capire perchè certi studi di architettura o certe città fanno progetti cosi importanti, complessi e innovativi in giro per il mondo.

ll motivo è uno solo: la semplicità e la passione che li caratterizza.

Nella foto: Robert Nesselaar, brand director della città di Rotterdam, Isabel Pagel, business development di MVRDV e Wouter Moorlag, business development di MVRDV.

Nella foto in basso: il New Market Hall di Rotterdam di MVRDV

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tedx:

What sand really looks like—grains of sand, magnified 

Photographer Gary Greenberg uses a 3D microscope to open our eyes to the microworld — a place where tiny sand grains look like colorful pieces of candy.

In Gary’s talk at TEDxMaui, he explains what we don’t see when we stick our toes in the sea:

"Each sand grain is about a tenth of a millimeter in size. When you look closer, it’s really quite amazing. You have microshells there; coral; fragments of other shells; olivine; bits of volcano; tube worms — an amazing array of incredible things exist in sand. 

When we’re walking along a beach, we’re actually walking along millions of years of biological and geological history. We don’t realize it, but it’s actually a record of that entire ecology. If you look at different sands from different places — every single beach, every single place where you look at sand — they’re different.”

Photos courtesy of Gary Greenberg. See more of Gary’s photography documenting the “microworld” at his website.

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E oggi, un altro sogno che si realizza, la visita al TU Delft, una delle più prestigiose università di architettura e di urbanistica al mondo. http://www.tudelft.nl/

 (https://it.wikipedia.org/wiki/Universit%C3%A0_tecnica_di_Delft)

Gli spazi interni sono attrezzati con tavoli di grandi dimensioni, per poter realizzare modellini, leggere, lavorare al computer e disegnare. I modelli realizzati vengono esposti nelle sale del piano terra in scaffali e in appositi spazi per essere mostrati.

Gli spazi di passaggio del piano primo sono organizzati per essere utilizzati anche per altre funzioni. Ad esempio c’è un esposizione permanente di sedie di design.

Più che un’università sembra di essere in un laboratorio, officina, industria creativa, in cui si respira la voglia di sperimentare e di fare.

Mi sembra di essere nella bottega di architettura di Vittorio di Turi (collaboratore per tanti anni di Renzo Piano), dove ho svolto da laureando il tirocinio.

Quello che mi è piaciuto è stato leggere il codice d’onore della scuola: “idee, ambizione, talento, capacità, potenzialità, sfida, conoscenza”.

Cari nostalgici amanti del made in italy, fuori c’è un mondo che è cambiato e ha fame di talento e di innovazione…

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No matter try again fail again fail better / Non importa provare di nuovo, fallire ancora, fallire meglio.

Job Koelewijn.

Rotterdam

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Fabbrica Rotterdam

Fabbrica struck us as the most convenient name for this new Italian restaurant. Fabbrica meaning factory in Italian, we envisioned the canteen of a very special factory: a very romantic factory where pleasure is produced for guests. Like in the canteen of a factory you will find long tables and benches at Fabbrica, but than colored in Italian ice-cream shop style colors: pink and pistachio green.

http://www.tjep.com/studio/works/interiors/fabbrica-rotterdam