In un'epoca in cui la sicurezza degli edifici diventa sempre più un punto focale delle nostre preoccupazioni, è allarmante notare come, nonostante le conoscenze e le tecnologie disponibili, si continui a fare uso di materiali infiammabili e inquinanti come EPS (polistirene espanso), poliuretano e tinteggiature a base di derivati del petrolio nelle costruzioni residenziali.
Questa pratica non solo mette a rischio l'incolumità delle persone, ma contribuisce anche all'inquinamento ambientale.
È essenziale ribadire che la preferenza per questi materiali non può essere giustificata dal costo.
Contrariamente a quanto si possa pensare, esistono alternative sicure e sostenibili con prezzi comparabili.
Prodotti di origine minerale, come la calce e i silicati, offrono un esempio eccellente: per natura ininfiammabili, rappresentano opzioni più sicure e responsabili rispetto ai prodotti convenzionali proposti da alcune imprese edili meno aggiornate.
La questione, dunque, non è tanto economica quanto culturale.
La scelta di materiali sicuri e non pericolosi per l'uomo e l'ambiente dovrebbe essere una priorità inderogabile per chi opera nel settore edilizio.
È una questione di responsabilità verso la salute delle persone e la protezione dell'ambiente in cui viviamo.
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