Il mio lavoro di architetto mi convince ogni giorno di più che è tempo di muoversi verso nuove costruzioni a impatto zero. Perché continuare a utilizzare sistemi costruttivi impattanti quando sono disponibili applicazioni sostenibili allo stesso costo?
In particolare i metalli e il calcestruzzo hanno un elevato livello di energia incorporata. Si tratta dell'energia consumata nel processo di fabbricazione e di trasporto, a cui va sommata la forte dispersione di energia che questi materiali provocano nel sistema edificio, poiché non sono isolanti e disperdono il calore. L'utilizzo di questi materiali non è più socialmente accettabile.
Non è che i materiali ad alto impatto siano del tutto negativi, ma hanno un impatto ambientale troppo alto rispetto alla loro funzione. Dovrebbero essere applicati solamente quando non ci sono alternative o se nessun altro materiale a basso impatto può fornire le stesse prestazioni.
La definizione di un utilizzo responsabile dei materiali dovrebbe essere di utilizzare i materiali che possono fornire le funzioni o i servizi necessari con il minimo impatto ambientale, in termini di energia e di quantità di materia vergine utilizzata. I materiali sostenibili in sé non esistono, per questo non dovrebbero essere utilizzati eccessivamente materiali derivanti da materie prime rare. Utilizzare l'acciaio e il calcestruzzo per una casa a più piani crea un impatto troppo elevato.
C'è un modo per evitare le costruzioni ad alto impatto ambientale?
Il modo c'è e per spiegarlo partirò dall'esempio del cibo. La tipica dieta di un paese industrializzato è a base carne, aspetto molto negativo per la nostra salute, perché come ha dichiarato l’OMS, Organizzazione Mondiale della Sanità, contiene grandi quantità di grasso e sembrerebbe possa danneggiare lo strato interno dell’intestino, andando a provocare malattie come il cancro.
Inoltre, secondo gli esperti, il consumo di carne è un pericolo anche per l'ambiente, per le risorse alimentari e per il benessere degli animali, oltre a gravare sui cambiamenti climatici. Le autorità alimentari hanno ufficialmente sconsigliato di consumare la carne più di due volte la settimana.
Motivazioni che hanno portato i pasti vegetariani a essere oggi uno standard nei ristoranti.
"Energia vegetariana"
La tendenza vegetariana si è sviluppata nello stesso modo anche nel settore dell'edilizia: da materiali con un elevato impatto ambientale e con forti emissioni di CO2 si è passati ai materiali biologici, in parte derivanti dalle piante.
Noi non ce ne rendiamo conto, ma il cambiamento è a portata di mano: abbiamo materiali organici coltivabili, come il legno, la paglia, e la canapa, tutti adatti alla costruzione.
Secondo la CPRD (Construction Products Regulation Directive, UE), le percentuali di contenimento dell’utilizzo di materie prime non rinnovabili devono aumentare almeno del 20% entro il 2030, e per il 2050 l’utilizzo di materiali come il cemento e l’alluminio deve diminuire di oltre l’85%.
Per questo dobbiamo ambire alle costruzioni vegetariane. Non è solo un'idea brillante, ma anche una necessità se vogliamo ristabilire un equilibrio delle risorse della terra.
Consumare carne solo una volta la settimana può aiutarci a trovare l'equilibrio biologico ideale, così come diminuire l’utilizzo di materiali dannosi all’ambiente e alla nostra salute basta per mantenere un basso impatto delle nostre abitazioni.
Legno in altezza
Il legno e altri materiali derivati dalle piante hanno dimostrato di essere buoni materiali da costruzione. Un esempio è il Treet in Norvegia, uno dei più alti edifici con telaio in legno al mondo, che conta la bellezza di quattordici piani. Non che più alto significhi più sostenibile, ma il fatto che le torri di legno stiano diventando sempre più alte dimostra il potenziale effettivo del legno nell'edilizia e come non ci siano ragioni per non costruire con materiali vegetali e rinnovabili.
Simili provvedimenti aiuterebbero a raggiungere gli obiettivi climatici concordati alla conferenza sul clima di Parigi del 2015 che non possono essere sottovalutati: non è una questione di piccoli cambiamenti qua e là, l'accordo evidenzia la necessità di una completa rivoluzione. In trentatré anni (di qui al 2050) dobbiamo drasticamente diminuire le emissioni di CO2, e questo implica che non possono essere accettate misure non efficienti. I materiali ad alto impatto dovranno essere utilizzati solo quando strettamente necessari.
Le “costruzioni vegetariane” richiedono terreno coltivato per far crescere i materiali: si stima che per ottenere una casa unifamiliare in balle di paglia di canapa siano necessari 10 ettari di coltivazioni. Il vantaggio rispetto al legno è che hanno una velocità di crescita molto veloce (in sei mesi pianto e raccolgo la pianta, mentre il legno impiega circa una ventina d’anni) e poi sono scarti agricoli, che altrimenti andrebbero inceneriti.
Fonte del testo: R. Rovers, From: buildings as “carbon bombs” to: ” vegetarian building”, in http://ronaldrovers.nl/ Il testo è stato tradotto e rielaborato da Yasmin Tangou.