Sto progettando il Superbonus 110% per una villetta a schiera in provincia di Verona per un committente che ha intenzione di riqualificare la casa.
Si tratta di una casa costruita negli anni ‘90 con muro in laterizio e struttura in cemento armato. In quegli anni non veniva prevista nessuna misura per il contenimento dei consumi energetici.
La casa allo stato attuale parte da una classe energetica F.
L’intervento di riqualificazione energetica prevede l’attuazione di due interventi trainanti: l’isolamento a cappotto con la fibra di legno e la sostituzione della caldaia tradizionale con caldaia a condensazione. Due interventi trainati: la sostituzione dei serramenti e l’installazione dell’impianto fotovoltaico.
Ho scritto una mail al mio cliente per aggiornarlo del mio lavoro di progettazione, dopo aver preparato l’APE per dimostrare il miglioramento di almeno 2 classi energetiche.
Il salto delle due classi energetiche va progettato con molta cura e non è scontato come molti fanno credere. Non è assolutamente vero che basta mettere una pompa di calore o i pannelli fotovoltaici e tutto torna.
Per rendere l’abitazione più efficiente, abbiamo pensato (il committente prima di iniziare il progetto del 110% ha richiesto il Piano dei Lavori 110% e ha capito perché utilizzare determinati sistemi di isolamento) i seguenti interventi:
1. Cappotto esterno + serramenti + FV : salto di 2 classi
2. Cappotto esterno + serramenti + FV + isolamento sottotetto con 30 cm cellulosa: salto di 4 classi
3. Cappotto esterno + serramenti + FV + isolamento sottotetto con 30 cm cellulosa + isolamento solaio garage 2 cm fibra di legno: salto di 5 classi
Gli interventi progettati ci permettono di salire di 5 classi rispetto alla classe energetica F, classe di partenza.
La casa dopo gli interventi realizzati arriva in classe A1 e con la soddisfazione del proprietario:“Ciao Nicola, Grazie per l'ottimo riassunto.”
Il committente è soddisfatto perché ha capito quello che sta pagando, sia ai tecnici che alle imprese.
Il beneficio di questo metodo è che il committente può rendersi conto da solo del perché vengono proposti determinati interventi.
Chi non dimostra con semplici schemi i lavori che il suo cliente può realizzare, non riesce a far capire il senso dell’intervento.
Se un committente non ha i risultati che si aspetta, probabilmente è perché si è affidato a venditori professionisti, ma una volta che si entra nel vivo del progetto ci sono i contenuti?
Il lavoro che puoi vedere riassunto in poche righe è frutto di due mesi di lavoro, tre sopralluoghi, studi, telefonate, email e considerazioni con le imprese (cappotto, impresa edile, idraulico) e con il commercialista per la pianificazione degli interventi.
Per ottenere un risultato soddisfacente è necessario tempo, perciò da quando decidi di utilizzare il Superbonus 110% devi mettere in preventivo che per partire devi aspettare dei mesi se vuoi ottenere un lavoro definitivo.
Ogni volta che un cliente mi chiama per ristrutturare casa mi trovo a dover dare la triste notizia che i lavori non possono iniziare dopo una settimana.
Quando hai intenzione di ristrutturare con il 110%, e non solo ci deve essere corrispondenza tra il progetto depositato in comune e lo stato di fatto. Il lavoro dell’architetto è necessario per verificare la fattibilità degli interventi prima di iniziare la ristrutturazione.
Ecco un elenco dei documenti che sono necessari e che spesso mancano ai proprietari di casa. L’ultimo stato di progetto approvato e depositato in comune deve essere completo di:
- concessione edilizia,
- tavole grafiche,
- relazione tecnica
- certificato di agibilità
Richiedi ora il Piano dei Lavori 110% per verificare la conformità edilizia del tuo immobile e capire se puoi applicare il Bonus 110% prima di fantasticare degli interventi che non avresti diritto a realizzare.
Il nostro studio di progettazione sta seguendo attualmente progetti di riqualificazione energetica che usufruiranno del Superbonus 110%.
Nessuna garanzia è migliore dell’esperienza reale di casi concreti simili al tuo.