Intervista a Marco Baù, commercialista di Verona
La cessione del credito e lo sconto in fattura sono due strumenti fiscali utili di cui possiamo usufruire nel caso di lavori di ristrutturazione in un condominio.
La possibilità dello sconto in fattura è solo per lavori oltre i 200mila euro. Gli interventi sono quelli di ristrutturazione importante di primo livello. Ad esempio quelli che interessano le migliorie dell’involucro edilizio per lavori di risparmio energetico. Oltre all’involucro anche la ristrutturazione degli impianti termici per la climatizzazione invernale e/o estiva.
Ho intervistato Marco (commercialista) per capire come usufruire di queste due utili agevolazioni nel caso di lavori di ristrutturazione di un condominio.
Negli ultimi anni ha seguito numerosi clienti che hanno usufruito delle detrazioni fiscali previste dal governo per i lavori di ristrutturazione.
L'intervista è utile sia per i privati, che per le imprese e tutti i soggetti coinvolti nei lavori di ristrutturazione.
Nell’intervista abbiamo parlato delle possibilità degli incapienti e di come possono cedere il loro credito senza perdere la detrazione.
N: Ciao Marco, che cos'è la cessione del credito e lo sconto in fattura?
M: Sono due concetti ben distinti, purtroppo nel tempo qualcuno tende a confonderli invece sono due cose completamente diverse.
Lo sconto in fattura è nato nel 2019.
La cessione del credito esiste già da qualche anno, è partita con i condomini, poi dal 2018 è stata estesa alle singole abitazioni.
N: Cos'hanno di diverso lo sconto in fattura e la cessione del credito?
M: In maniera molto semplice, lo sconto in fattura è uno sconto che posso richiedere al costruttore del mio condominio. Anziché godere individualmente delle detrazioni fiscali nei 10 anni successivi in maniera diretta, queste vengono cedute al costruttore e scomputate dal saldo delle fatture. Il fornitore che svolge il lavoro ha la possibilità di detrarle in 5 anni.
Invece, la cessione del credito è un po' più complessa. In questo caso c'è proprio una trattativa, cioè io decido sempre di cedere il mio credito a un soggetto che è coinvolto nei lavori, quindi un fornitore, un'impresa, un appaltatore, o un professionista, ma in questo caso non c'è uno sconto diretto della fattura ma una piccola contrattazione e bisogna mettersi d'accordo sul prezzo di cessione della mia detrazione.
Il concetto è sempre lo stesso: trasformo qualcosa che posso portarmi a casa in dieci anni in un liquidità immediata, lo monetizzo, e quest'altro soggetto che lo compra chiederà uno sconto, perché poi lui a sua volta quella detrazione la recupererà in 10 anni.
La cessione del credito nasce negli anni scorsi ed è rimasta immutata, anche con l'ultima finanziaria.
Lo sconto in fattura è stato invece pesantemente limitato perché ora si può applicare solo con l'Ecobonus (detrazione 65%) e solo con alcune tipologie di lavori.
N: Esatto, stiamo parlando dei lavori per il risparmio energetico qualificato su parti comuni condominiali. Comprende quindi le migliorie dell'involucro edilizio, con incidenza maggiore del 50% superficie disperdente, o la ristrutturazione degli impianti termici per la climatizzazione invernale ed estiva che riguarda tutto l'edificio. Una cosa importante di questa norma è che gli incapienti, cioè le persone che hanno un basso reddito, possono cedere il loro credito.
N: Come funzionano i bonus fiscali per gli incapienti?
M: Gli incapienti sono quei soggetti che hanno un lavoro dipendente o una pensione abbastanza contenuta fino a 8.000 Euro all'anno. Loro subiscono già uno scomputo delle proprie imposte, quindi quello che percepiscono è già un netto e non possono applicare detrazioni. Per loro il fisco ha previsto un'agevolazione in più: gli incapienti possono cedere il credito a istituti bancari, cosa che è vietata per tutti gli altri soggetti, oppure cedere a soggetti che non sono collegati ai lavori.
N: Ti è mai capitato in concreto che qualcuno cedesse il credito alla banca?
M: Sulla carta la normativa lo prevede, ma nella mia esperienza non mi risulta che ci siano istituti che si siano già attivati. È permesso ma non messo in pratica. Inoltre parliamo di crediti che la maggior parte delle volte sono crediti non elevati, ed è quindi difficile trovare una banca che si metta in moto per soggetti piccoli. Nella sostanza questa agevolazione non viene messa in pratica.
Gli incapienti possono invece cedere il proprio credito a chiunque, anche se estraneo ai lavori. Nella pratica, nel caso di lavori al condominio, il pensionato che ha reddito basso ma ha l'immobile in condominio singolarmente può cedere il proprio piccolo credito a qualunque soggetto privato, aziende professionisti o persone fisiche qualsiasi che sono interessate a comprarlo, ad esempio un parente.
Per tutti gli altri soggetti il cessionario deve essere un soggetto collegato ai lavori, come l'impresa, il fornitore, il professionista.
Ricordiamo che questa possibilità è riservata agli interventi di importo maggiore ai 200.000 Euro.
N: In quanti anni posso recuperare la spesa?
M: Di base tutti noi con le detrazioni fiscali abbiamo un arco temporale di 10 anni indipendentemente da soggetto o dall'età. Per chi acquista il credito, se acquisti con cessione del credito in libera trattazione questo soggetto manterrà la durata decennale della detrazione. Chi compra il credito potrà detrarre quel credito dalle proprie tasse nei successivi 10 anni.
Invece, per lo sconto in fattura chi acquista può detrarlo in soli 5 anni. Il beneficio se scambi un credito commerciale per un credito fiscale è che lo recuperi molto più velocemente.
RICHIEDI UNA CONSULENZA se vuoi capire come applicare le agevolazioni fiscali.
Da più di 10 anni seguo i miei clienti che vogliono usufruire delle detrazioni fiscali nei lavori di ristrutturazione nei condomini.