"Credo che prima di pensare alla tecnologia dobbiamo pensare alla consapevolezza di fare tecnologia, allenandoci alla creatività, al talento ed alla sensibilità che va educata ed alimentata continuamente con gli strumenti culturali adeguati.
Bisogna allenare i bambini all’educazione dell’uso della tecnologia, alla bellezza e alla forza che ha l’Italia creativa.
Nell’attesa che l’Italia esca da questo “sonno”, alleniamoci imparando e copiando dagli stranieri, andando nelle loro città, con umiltà di apprendere per cambiare questa nostra presunzione”