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Può il cittadino aiutare a progettare città migliori?

Si può capire se abitiamo in una bella o in una brutta città? Si!

Camminare per pochi secondi in un quartiere sconosciuto può già dirti se non ti trovi bene…

Piccoli segnali visivi: graffiti sui muri, marciapiedi deturpati e strade vuote, possono accelerare il tuo ritmo cardiaco e dare un senso di pericolo, mentre luci, edifici puliti e marciapiedi brulicanti ti fanno sentire al sicuro.

Sono proprio le emozioni che ti aiutano a decidere se andare in giro e scoprire un nuovo ristorante o tornare sulla metropolitana il più velocemente possibile. 

I sociologi hanno a lungo sospettato che il valore estetico di un quartiere potrebbe essere un buon indicatore della sua sicurezza e vitalità ed è quello che hanno studiato i ricercatori del Media Lab del MIT.

Il progetto è stato soprannominato “Hot or Not for Cities” e il team ha costruito uno strumento online Place Pulse, che ha permesso loro di raccogliere dati empirici su come l’architettura di una città, il design e l’estetica generale, influenzano i risultati sociali ed economici.

Place Pulse è un sito che permette ai visitatori tramite il confronto di due immagini di determinare il luogo più sicuro o bello.

I click dei visitatori hanno determinato un algoritmo che ha determinato la tendenza generale.

I risultati emersi sono stati pubblicati di recente sulla rivista PLoS One e sono affascinanti, e quantificano numericamente quello che già sappiamo su un’area urbana. Hanno travato che i quartieri più ricchi hanno un aspetto sicuro, mentre i quartieri più degradati sono stati eletti i meno sicuri dai visitatori del sito. Gli elementi che determinano questa poca sicurezza sono: i graffiti, le pavimentazioni usurate e i parcheggi vuoti…

Questi sono i risultati di un primo esperimento, ma ci possono essere altre associazioni che possono essere esplorate per collegare il comportamento con l’estetica degli ambienti urbani.

Perciò pronti a rispondere su qual è il posto più bello o vivace o noioso o deprimente della città, il tutto basandosi su immagini di città da tutto il mondo grazie a Google. 

I dati in base alle domande cercano di considerare le emozioni umane e sperano di quantificare l’idea di ciò che rende una città desiderabile o come una città deve essere vivace o come si fa a progettare un luogo vivibile.

I risultati di Pulse serviranno per tenere la governance sotto controllo e per responsabilizzare gli amministratori ad incanalare in modo adeguato le risorse, in base ai bisogni espressi dai cittadini.

http://pulse.media.mit.edu/

http://www.plosone.org/article/fetchObject.action?uri=info%3Adoi%2F10.1371%2Fjournal.pone.0068400&representation=PDF

www.nicolapreti.com

www.viabrenneroarchitettura.it